Cosa ne fate del tappo di sughero che avete appena tirato fuori dalla bottiglia di vino o di spumante? Lo considerate un rifiuto? E come lo smaltite? Lo gettate nel bidone dell’indifferenziata? O in quello dell’umido? Oppure nell’apposita cassetta dedicata al legno e ai resti delle potature?
Il sughero è un prodotto naturale, biodegradabile e ha un’ottima capacità di assorbire onde sonore e umidità. Deriva dalla corteccia di un albero – la quercia da sughero – che forma il primo strato dopo circa 25/30 anni. Dopo la prima raccolta, per riavere la corteccia dalla quale si ricava il nostro tappo, bisogna attendere altri dieci anni. Questo vuol dire che da una quercia che ha 50 anni di vita è stato possibile prelevare la corteccia soltanto tre volte. Quando il tappo viene realizzato da un trancio unico di corteccia di sughero, trattandosi di un prodotto biodegradabile va smaltito insieme all’umido. Quando invece il tappo è realizzato con il truciolato di sughero tenuto insieme con la colla, allora va smaltito nell’indifferenziato. Nelle amministrazioni più attrezzate, si smaltisce nella cassetta per la raccolta del legno. In Italia si stima che ogni anno vengano gettati 800 milioni di tappi di sughero.
Sughero riciclato per la bio-edilizia
Non tutti sanno però che esistono enti e associazioni che raccolgono il sughero per permettere il suo riciclo soprattutto nella bio-edilizia. Una volta frantumato, infatti, il sughero può essere trasformato in pannello fonoassorbente, pavimento o anche arredo. Una delle aziende più conosciute al mondo per la raccolta del sughero è l’Amorim Cork, azienda portoghese che in Italia nel 2018 ha dichiarato di aver venduto 590 milioni di tappi riciclati e di aver fatturato 62 milioni di euro. Dal 2011 l’azienda porta avanti il progetto “Etico” per il riutilizzo del sughero e retribuisce 30 centesimi ogni chilo di tappi consegnato.
A raccogliere tappi di sughero sono anche Eataly, il Consorzio Rilegno e la catena di supermercati bio NaturaSì. Il riciclo del sughero nella bio-edilizia è un esempio di come un prodotto già usato possa venire riutilizzato e non smaltito. Il tappo di sughero, insomma, non va considerato un rifiuto da gettare, ma un prodotto che può avere una nuova vita.
Uso creativo e casalingo del tappo
Lo sanno bene gli amanti del bricolage, che i tappi di sughero se li tengono ben stretti. Con maestria, fantasia e l’aiuto della colla a caldo, chi ama praticare il fai da te trasforma i tappi in oggetti utili, come cornici per specchi, tappetini, vassoi e porta penne. Con l’aiuto di uno spago, infilati per la loro lunghezza e messi a distanza di pochi centimetri l’uno sopra l’altro, si possono costruire esclusive tende a filo per porte e finestre.
Ma se il vostro consumo di vino o di spumante è basso, allora il consiglio è quello di tenervi il tappo di sughero e di utilizzarlo per eliminare cattivi odori e muffe dal vostro frigorifero. Sì, proprio così: tagliate il vostro tappo di sughero dello spumante a metà (se il tappo è del vino è sufficiente il buco del cavatappi) e inseritelo nel vostro frigo. Il sughero ha una notevole proprietà assorbente, e messo in frigorifero farà ritardare anche la maturazione di frutta e ortaggi.
Ti è stato utile questo “spicchio” di sostenibilità? Se ti va, prova a lasciare un commento. Le indicazioni che riguardano le corrette modalità di differenziare i rifiuti sono state realizzate con la consulenza di Junker app.
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