Alla (ri)scoperta del vero spirito natalizio. Che non vuol dire solo fare regali

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Alessia Cocca
Alessia Cocca
Fotografa, artista e persona caotica.
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vero spirito natalizio

Chi ha rubato il vero spirito natalizio? Potremmo dire il Grinch, ma sarebbe banale dare la colpa a un personaggio inventato, che in realtà riflette la nostra attitudine a dimenticare il significato di feste importanti, che il consumismo ha ridotto a un mero scambio di regali, sorrisi falsi, felicità artefatta. E potremmo anche affermare che è tutta colpa della pandemia, quando in realtà lo abbiamo perso già molto tempo prima dell’avvento di un virus che ha cambiato aspetto al mondo e al nostro modo di vivere.

Riscoprire lo spirito del Natale per vivere meglio

Il vero spirito natalizio è un concetto molto ampio, che non ha nulla di materiale o tangibile, ma solo di emozionale. Un vissuto che è bene riscoprire, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo.
Condivisione, empatia, mettersi nei panni degli altri, regalare sorrisi gratuitamente senza aspettarsi nulla in cambio, credere che un cambiamento sia possibile, lavorare nel silenzio per creare un ambiente migliore per tutti, a partire dai bambini. Il vero spirito natalizio è questo e molto altro ancora. Peccato averlo dimenticato.

Cos’è il vero spirito natalizio

Lo spirito del Natale è un sentimento che ci spinge a provare empatia. E che dovremmo sentire tutto l’anno, non solo durante le feste comandate e nei giorni rossi del calendario.
Un’atmosfera quasi magica, illuminata dalle lucine che vengono accese sempre prima, come se fosse una gara a chi fa presto. E abbellita da decorazioni di cui abbiamo perso il significato, utilizzandole solo perché “così si fa”, senza chiederci il vero senso di alberi addobbati, presepi e altri simboli natalizi.

L’atmosfera del Natale è sempre uguale a se stessa. Ma è quello che si prova a essere differente. Non c’è più trasporto, non vediamo più in quelle luci accese una speranza per il futuro, le decorazioni dorate e luccicanti non sono più quel modo per affrontare con positività la vita. È tutto un rincorrersi di gesti privi di concretezza, quasi fossimo degli automi che l’8 dicembre, se non prima, decoriamo le case, per smontare tutto alla Befana.

Di fronte all’albero decorato e magari al camino acceso, dovremmo tornare a chiederci quando, come e