Le smart cities in Italia sono già una bella realtà da replicare in ogni agglomerato urbano, piccolo o grande che sia. Ci sono città smart che fanno della sostenibilità e della qualità della vita dei cittadini il loro baluardo. Si può sempre fare meglio, ovviamente, ma questi possono già punti di partenza dai quali partire. Per far diventare il mood smart virale in tutto il bel paese.
Smart cities in Italia: sempre più città diventano smart
Questo è il quadro che emerge dallo studio: “Smart cities e qualità dell’aria. I centri urbani italiani tra crescita sostenibile e buone pratiche di mobilità”. Rome Business School, parte di Planeta Formación y Universidades creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta ha voluto indagare su un tema davvero importante. Curata da Francesco Amendola, Program Director dello Specialized Master in Data Science e dell’Executive Master in Data Science di Rome Business School, Raffaele Gareri, Co-fondatore di TSCAI (The Smart City Association), Mattia Lolli, Responsabile Volontariato presso Legambiente Onlus e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca di RBS, l’indagine ha lo scopo di far luce su come pandemia e guerra in Ucraina hanno accelerato la volontà e la necessità di dotare i centri urbani di soluzioni hi tech e green. Per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, favorire l’economia circolare e combattere l’inquinamento atmosferico.
I dati spiegano che sempre più città diventano smart, con soluzioni che migliorano davvero la qualità della vita delle persone e che sono volte a rendere più sostenibile ogni centro urbano.
Città smart in Italia, un paese diviso in due
I dati del report ICity Rank 2021 – Smart Cities in Italia di FPA illustrano un paese diviso in due parte. Al nord e al centro i centri urbani cercano di adottare buone pratiche green, anche su suggerimento dell’UE, per affrontare la crisi climatica con soluzioni che sono già alla nostra portata. Mentre le regioni del sud procedono a rilento per quello che riguarda miglioramenti in voci come inquinamento atmosferico, perdite idriche, mobilità, trasporti pubblici, raccolta differenziata. Senza dimenticare il ritardo nel campo hi tech e digitale.
In cima alla classifica delle 107 città più smart ci sono Firenze, Milano, Bologna e Roma Capitale. Queste cinque grandi realtà italiane sono state premiate per la costruzione di piste ciclabili, per il trasporto pubblico, per il verde urbano, per una trasformazione radicale dal punto di vita green. Anche se c’è da dire che attualmente nessun Comune rientra nei parametri fissati dall’OMS per quello che riguarda le concentrazioni di polveri sottili e di biossido di azoto. Da quel punto di vista c’è ancora molto da fare.
I trend in crescita per la creazione di smart cities
Lo studio analizza anche i trend in crescita per la creazione di smart cities. E parla di forme di partenariato pubblico-privato per dare un’accelerata ai servizi tecnologici e innovativi che possono trasformare le comunità urbane, l’open innovation promossa da enti governativi con progetti dedicati alle tecnologie emergenti (ci sono già progetti approvati e cofinanziati di Matera, Torino, Roma, Bari, Prato e L’Aquila, la data governance e policies data-driven.
Di lavoro da fare ce n’è molto. L’importante è iniziare e prendere come esempio situazioni virtuose già presenti in Europa e nel mondo, per migliorare sempre e rendere le città sempre più a misura di persone, con un occhio alla salvaguardia dell’ambiente.