Quando si parla di salari, non esiste solo il gender gap tra uomini e donne a parità di lavoro ed esperienza. Esiste anche il gap generazionale tra gli stipendi di giovani lavoratori e dipendenti senior. Un recente studio condotto in Italia ha svelato che questo divario si è ulteriormente allargato. I giovani sono arrivati a guadagnare il 40% in meno rispetto ai colleghi più anziani.
In realtà il gap salariale tra le generazioni è un po’ alto in tutti gli stati occidentali, anche se l’Italia mostra dati davvero allarmanti. Nel 1985 gli under 35 guadagnavano in media il 20% in meno rispetto a un over 55 anni. Mentre oggi (la ricerca si rifà ai dati del 2019, ma quasi nulla è cambiato da allora, se non è peggiorato, causa pandemia) il divario è raddoppiato.
Gap salariale tra generazioni: cos’è il generational pay gap
Abbiamo spesso parlato del gender pay gap, il divario di stipendio che intercorre tra uomini e donne che rivestono lo stesso ruolo lavorativo, a parità di esperienza e anzianità. La stessa cosa è il generational pay gap, che, però, rappresenta il divario di stipendio tra giovani lavoratori e dipendenti senior.
Oggi sono quattro le generazioni che lavorano insieme e sono quelle nate tra il 1946 e il 2012: Baby boomer, Generazione X, Millennial, Generazione Z. Mai prima d’ora era successa una cosa del genere: il fenomeno potrebbe anche avere i suoi vantaggi, per permettere la crescita nel lavoro con un dialogo costante tra generazioni, che possono portare esperienza e innovazione, aiutandosi a vicenda scambiandosi competenze e conoscenze. L’unica cosa che, invece, salta all’occhio è il diverso trattamento economico a seconda della generazione di appartenenza.
I giovani guadagnano, infatti, meno rispetto ai più anziani. I Baby Boomer hanno stipendi più alti rispetto a quelli della Gen X, ad esempio. Se i dati sono evidenti quando si parla di lavoratori non con cariche dirigenziali, lo diventano ancora di più con i ruoli dirigenziali e i quadri. Ma a quanto ammonta il gap oggi?
Gap generazionale tra gli stipendi oggi
Lo studio “Countries for Old Men: an Analysis of the