La nostra sfida più grande in questo nuovo secolo è di adottare un’idea che sembra astratta – sviluppo sostenibile.
Kofi Annan
Parole profetiche, che risuonano oggi attuali più che mai. Ma cos’è lo sviluppo sostenibile? Se dovessi spiegarlo ai bambini, come affronteresti il discorso? Da dove partiresti?
Sviluppo sostenibile, significato
Il significato di sviluppo sostenibile non è difficile da spiegare. È quel modello di crescita globale che garantisce alla generazione attuale di soddisfare tutti i propri bisogni evitando di compromettere la possibilità per le generazioni che verranno a seguire di poter fare lo stesso.
Per semplificare ancora di più il concetto e allargarne il significato, possiamo utilizzare la definizione di sviluppo sostenibile che il WWF ha dato nel suo Living Planet Report. Significa imparare a vivere secondo i limiti di un solo pianeta. E vuol dire iniziare a utilizzare le risorse naturali in maniera equa (ridefinendone di fatto la distribuzione a livello globale), senza distruggere il pianeta che ci offre tali fonti di sostentamento, senza sfruttarle in maniera sconsiderata mettendo a rischio non solo la Terra, ma anche ogni essere vivente che la abita. Senza dimenticare l’importanza di essere in grado di assorbire scarti e rifiuti delle nostre attività, evitando che siano un peso sulle spalle del pianeta.
Lo sviluppo sostenibile si basa su diversi aspetti. Riguarda non solo un’attenzione più profonda allo sfruttamento delle risorse terrestri, ma anche alla condivisione di queste per una crescita armoniosa in ogni regione della terra. E riguarda anche la riduzione della povertà, un sistema internazionale che tenga conto delle necessità delle zone più povere del pianeta, uno sviluppo volto a creare una società in cui tutti possano avere pari opportunità di crescita e di trattamento, senza più distinzioni e discriminazioni.
Ambiente, economia e società diventano parte integrante di un concetto più ampio di sostenibilità che va ad abbracciare più settori e più campi di interesse. Per uno sviluppo sostenibile a 360 gradi. E la cui storia parte da lontano.
Spiegare la storia dello sviluppo sostenibile ai bambini
Non è difficile spiegare la sostenibilità ai bambini. Perché loro non hanno tutti quei preconcetti e quei pregiudizi che, invece, caratterizzano le persone adulte.
Ai bambini possiamo raccontare di come tutto ha avuto inizio. Di come negli anni Settanta si è iniziato a parlare di crescita economica anche in relazione alla difesa dell’ambiente, per superare un modello che nel lungo periodo avrebbe potuto provocare il collasso di tutto il sistema.
Nel 1987 il Rapporto Brundtland dal titolo “Our Common Future” ha dato la sua prima definizione di sviluppo sostenibile, parlando di equità all’interno della stessa generazione e rispetto alle generazioni future. Perché tutti, oggi come domani, abbiamo diritto di poter usare le risorse che la terra ci offre. Ma abbiamo anche il dovere di proteggerle e preservarle per chi verrà dopo di noi. La definizione di sviluppo sostenibile assume un nuovo significato: non solo più sostenibilità ambientale, ma anche sostenibilità sociale. In seguito, verrà aggiunto un nuovo tassello e si parlerà anche di sostenibilità sociale, da associare alla sostenibilità ambientale e alla sostenibilità economica. Perché crescita economica, coesione sociale e tutela ambientale devono procedere di pari passo.
La storia va avanti e ci porta in Brasile. È il 1992, siamo a Rio De Janeiro, dove la comunità internazionale si è incontrata per parlare proprio di sviluppo sostenibile e delle azioni da adottare per fermare il gap social tra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo, oltre che per parlare di ambiente. Nasce l’Agenda 21, che porrà poi le basi per un’altra serie di importanti obiettivi che le Nazioni Unite si sono prefissate di raggiungere. L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che stabilisce il raggiungimento di determinati traguardi entro tale data, basandosi su 17 goal.