Imparare una lingua può avvicinare il mondo. Intervista con il CEO della piattaforma americana che ospita 150 lingue

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Monia Donati
Monia Donati
Giornalista pubblicista, esperta in comunicazione e marketing, curiosa del mondo.
Tempo di lettura stimato: 3 minuti

Una piattaforma con più di 150 lingue. Perché parlare la stessa lingua vuol dire comprendersi meglio, abbattere le barriere. E fra queste 150, anche diverse lingue rare, parlate da gruppi di minoranza.
Il progetto che sa di inclusione e ha il gusto del contributo alla cultura di un popolo e della ricchezza che deriva dalla musicalità della sua lingua si chiama Live Lingua Project.
È free, open e con una mission importante, come tutte le aziende che fanno della responsabilità sociale una bandiera. Perché si è intuito che forse, alla fine, il senso non è e non può essere solo esserci.
Ma portare un contributo.

Photo by Soner Eker on Unsplash

A spiegarlo è Ray Blakney, americano di Boston, Ceo e co-founder della piattaforma.
Come è iniziato il progetto? 

Live Lingua è nata perché mia moglie era insegnante di spagnolo e io ero un programmatore di computer e cercavamo un modo per lavorare insieme. Abbiamo iniziato a creare il sito web e a rispondere alle e-mail e mia moglie è stata la nostra unica insegnante. Siamo cresciuti da lì.
Live Lingua Project è un’area del nostro progetto in cui offriamo lezioni di lingua gratuite in oltre 150 lingue, molte delle quali sono davvero rare. Fra queste: il Kwanyama, una lingua parlata in Namibia e Angola, il Kaqchikel, che è una lingua indigena parlata principalmente da persone Maya in Guatemala, e il Tausug, una lingua parlata in alcune isole del Sud Pacifico.

Cosa è possibile fare gratuitamente e cosa invece si paga?

Tutto il materiale e i corsi che sono ospitati su Live Lingua Project sono gratuiti. Si paga solo se si vuole organizzare un tutor privato su Skype, per portare le proprie nozioni linguistiche al livello successivo.

Come viene finanziata la piattaforma?

La piattaforma è finanziata dalle lezioni di tutorato retribuito.

Quanti tutor fanno parte del progetto e da quanti paesi provengono?

Abbiamo circa 200 tutor in tutto il mondo. Sono tutti madrelingua, ma che vivono anche in paesi differenti dalla loro lingua madre. Quindi abbiamo insegnanti di inglese in Thailandia, insegnanti di francese in Messico e insegnanti di spagnolo in Sudafrica. Questo ci permette di dare lezioni 24 ore su 24.

Come si diventa tutor?

A differenza di molti siti di lingue online che offrono tutor, non siamo una directory in cui chiunque vuole può crearsi un profilo. Siamo una scuola. Quindi, come una normale scuola, se abbiamo delle disponibilità che incontrano le loro skills, gli aspiranti tutor devono candidarsi e passare attraverso un colloquio di lavoro.

Photo by Wynand Uys on Unsplash

La maggior parte dei contenuti in lingua proviene da tre fonti: il Corpo di pace degli Stati Uniti, l’US Foreign Services Institute e l’US Defense Language Institute.
Quanto è importante, per chi opera in un Corpo di pace ad esempio