Il color carne non è uno solo, deve includere ogni singola sfumatura

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Redazione i404
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color carne
Foto di Sam Manns su Unsplash

Il color carne che cos’è? Finora era una convenzione, che non teneva conto di tutte le sfumature che la pelle umana può avere. Lo stesso discorso vale per i colori neutri o nude, utilizzati nel mondo del beauty o della moda per rappresentare la tonalità della pelle delle persone che avrebbero applicato quel cosmetico o indossato quel capo di abbigliamento o accessorio.

Da oggi le regole cambiano. Perché il classico color carne, come siamo abituati a immaginarlo, non esiste più. Anzi, non è mai esistito perché non è mai stato pienamente rappresentativo dell’umanità stessa. Oggi esistono diverse tonalità, tante sfumature quante sono le carnagioni che si possono incontrare nel mondo. Perché il color carne non è uno solo. Ma una miriade di splendidi colori che hanno tutti bisogno di essere rappresentati, per identificarsi e sentirsi accettati e inclusi. A ogni latitudine e longitudine.

Il progetto color carne per superare i pregiudizi

Se ti chiedessero di prendere in una scatola di matite colorate o di pennarelli il color carne, la tua mano andrebbe a colpo sicuro verso il rosa pallido, considerato per convenzione il tono della pelle umana. Ma in realtà non lo è mai stato. Perché gli incarnati umani possono essere di tante tonalità differenti.
Da questo presupposto è nato un progetto davvero molto interessante, lanciato da Giuditta Rossi e Cristina Maurelli di Bold Stories. Tutto è partito dal concetto secondo cui la semplice definizione del “color carne” era in realtà ricca di pregiudizi e stereotipi anacronistici.

tonalità della pelle
Foto di Clay Banks su Unsplash

Il progetto parte dal concetto che la diversità deve essere valorizzata e ogni persona deve potersi sempre riconoscere, andando oltre uno standard finora preso come punto di riferimento, ma che non ha più ragione di esistere (anzi, non ha mai avuto ragione di esistere).
Con l’aiuto di influencer, brand ambassador, vip e personaggi famosi, la campagna ha avuto molto successo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, che si celebra ogni anno il 21 marzo. Un messaggio forte e chiaro, che ha avuto anche come risultato quello di far cambiare definizione al dizionario Garzanti, che definisce il color carne come «discriminatorio perché assume come unico riferimento il colore della pelle bianca, senza considerare tutte le possibili colorazioni e sfumature che può avere la carnagione umana».

Il color carne in pittura: i colori per bambini

Se finora il mondo dell’arte aveva destinato le diverse sfumature della pelle umana solo nei colori per professionisti, da qualche tempo moltissimi brand di matite colorate e pennarelli per i più piccoli hanno pensato a prodotti analoghi per loro. Per rappresentare se stessi o i loro amici con differenti tonalità della pelle, che vanno oltre al classico rosa pallido che rappresenta solo una percentuale minima di persone nel mondo.
Colori multiculturali” per dipingere tutti i volti con i colori del mondo, per celebrare diversità e unicità di ognuno di noi. Tante gradazioni di colore che vanno dal rosa chiaro a tonalità più scure. Per rendere così i disegni dei bambini il più realistici possibili e aiutarli a raccontare il mondo come lo vedono veramente, pieno di bellissime sfumature.

L’obiettivo principale è quello di consentire a ogni bambino di non sentirsi escluso dai suoi disegni o dai disegni dei suoi compagni. Solo con tutti i colori del mondo ognuno può trovare il proprio, per un mondo sempre più inclusivo. A partire anche dai disegni dei più piccoli.

colori della pelle
Foto di JD Mason su Unsplash

Nude e neutro nella moda e nella cosmesi hanno bisogno di più sfumature

Nel mondo della moda e nel mondo beauty il color carne assume nomi più glamour, ma altrettanto discriminatori. Ci sono i toni neutri per i cosmetici, come i correttori ad esempio. E il nude, usato per indicare il color carne per un effetto vedo non vedo. Un concetto che non tiene conto di tutte le sfumature che la pelle umana può avere.
Il color carne non può essere rosa, perché non tutte le persone nel mondo hanno la pelle di questo colore.

L’anno scorso aveva fatto commuovere il video della ballerina Kira Robinson che ha ricevuto per la prima volta le sue scarpe da ballo abbinate al colore della sua pelle. Fino ad allora le scarpette erano rosa, quello che era considerato l’unico color carne accettabile. E anni prima, nel 2016, Christian Louboutin aveva fatto storia, rivoluzionando le sue celebri scarpe color nude, donando ai suoi modelli le nuance delle carnagioni più rappresentative della popolazione mondiale.

L’inclusione passa anche da questi piccoli dettagli, che possono apparire insignificanti, ma che invece assumono un’importanza incredibile, perché permettono a ogni persona su questa terra di potersi identificare, di essere rappresentata, di sentirsi parte dell’umanità, senza distinzione per il proprio colore di pelle. A ognuno il suo color carne, nessuno escluso.