Pesticidi nelle acque: una tecnologia per trovare le sostanze inquinanti

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Redazione i404
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Pesticidi nelle acque superficiali
Foto de Alex Perez en Unsplash

I pesticidi nelle acque superficiali sono in aumento: sono sostanze inquinanti potenzialmente dannose per la salute di persone e animali. Oggi diventa prioritario monitorare le acque, per poter così rilevare la presenza di materiale nocivo. Gli ultimi dati dell’Ispra per l’Italia sono decisamente allarmanti.
Servono nuove tecnologie volte a individuare tempestivamente la presenza di sostanze inquinanti nelle nostre acque, così da provvedere il più velocemente possibile alla mese in sicurezza di tali fonti.

Pesticidi nelle acque, i dati Ispra

L’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – nel suo ultimo report “Pesticidi nelle acque” svela un quadro che deve destare preoccupazione.
In Italia sono stati condotti, infatti, 16.962 prelievi in 4.775 diversi punti. Nelle acque superficiali sono stati rinvenuti pesticidi nel 77,3% delle ispezioni effettuate. Per quello che riguarda le acque sotterranee, la percentuale è minore, ma comunque molto elevata: si attesta sul 32,2%.
Sono 299 le sostanze inquinanti trovate sulle 426 che l’indagine ricercava nelle acque. Tra queste troviamo gli erbicidi glifosate e il suo metabolita Ampa, il metolaclor e i fungicidi dimetomorf e azossistrobina.

pesticidi
Foto de Arjun MJ en Unsplash

L’inquinamento ambientale da pesticidi è un fenomeno inarrestabile

La situazione non è da sottovalutare, come spiega Emanuela Pace, referente Ispra in materia di pesticidi. Queste sostanze sono state concepite per combattere organismi considerati dannosi per l’agricoltura. Gli effetti negativi su tutte le forme di vita presenti in un determinato habitat possono essere devastanti.
«Una volta immessi nell’ambiente, in funzione delle caratteristiche molecolari, delle condizioni di utilizzo e di quelle del territorio, i pesticidi possono migrare nel suolo, nell’acqua e in aria, contribuendo all’inquinamento ambientale e mettendo a rischio gli ecosistemi e la biodiversità. Inoltre, la presenza di residui di pesticidi nei prodotti agricoli, ma anche nei prodotti derivati dagli animali da allevamento e nell’acqua potabile, può rappresentare un rischio per la salute dell’uomo».

I pesticidi usati in Italia

Secondo quanto reso noto sempre da Emanuela Pace, in Italia oggi si usano 114mila tonnellate di pesticidi ogni anno. Sono 400 le sostanze differenti impiegate in agricoltura. Il problema è che questi prodotti dal suolo possono essere trasportati nelle acque sotterranee e si trovano anche in quelle superficiali. Con tutte le conseguenze che la presenza di pesticidi può avere per ogni essere vivente.

acqua pulita
Foto de TOMOKO UJI en Unsplash

La tecnologia può aiutarci a individuare precocemente la presenza di sostanze inquinanti nelle acque

La tecnologia più moderna e all’avanguardia deve essere sfruttata per poter monitorare in modo costante e approfondito le acque più a rischio di contaminazione da pesticidi.
Esistono già dei piccolissimi robot totalmente autonomi, che si muovono in modo indipendente, per poter rintracciare l’eventuale presenza di metalli pesanti nelle acque che vengono impiegate nel settore agricolo. Così da ridurre l’impatto ambientale di ogni tipo di coltivazione.

Si tratta di un’invenzione tutta italiana, dell’azienda di Roma “The Circle“. Il primo millirobot che sa nuotare, per ora, è ancora in fase di sviluppo, ma promette di poter essere utile in questo settore, per la sicurezza delle nostre acque.
Thomas Marino, co-founder del gruppo, spiega: «Il robot si chiama Somiro e funziona in modo semplice. È alimentato da celle minuscole: riesce a monitorare le acque con un basso consumo di energia. In pratica il robot “nuota”, verificando la qualità dell’acqua: raccoglie dati, accerta la presenza di metalli pesanti ed è in grado di mappare le aree».

Il robot non sarà pronto prima della fine del 2023.