Human Augmentation VS Augmented Reality: arriva l’umanità aumentata

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Patrizia Chimera
Patrizia Chimera
Giornalista pubblicista di attualità e lifestyle. Spirito zen, curiosità innata, ama sempre mettere tutto in discussione
Tempo di lettura stimato: 2 minuti

La tecnologia investe sempre più ogni campo. Diventando parte integrante delle nostre vite. Anzi, dei nostri stessi corpi.
Dopo la wearable technology (insieme di tutti i dispositivi hi tech indossabili), arriva la Human Augmentation, l’umanità aumentata. L’evoluzione dell’Augmented Reality, la realtà aumentata.
Ma di cosa stiamo parlando?

Cos’è la Human Augmentation

Di umanità aumentata se ne parla da tantissimo tempo. Ma ultimamente le aziende hi tech del settore hanno compiuto passi in avanti da gigante, tra chi intravede grandi possibilità e chi invece svela timori sulla presenza troppo massiccia della tecnologia nelle nostre vite. O addirittura nei nostri corpi.

Se con il termine realtà aumentata si intende un arricchimento della nostra percezione sensoriale attraverso informazione veicolate e mediate in maniera elettronica, che i nostri cinque sensi non riuscirebbero a percepire da soli, con la Human Augmentation si fa riferimento a una tecnologia simile. L’umanità aumentata comprende tutte quelle tecnologie che “si fondono” con il nostro corpo, diventando parte integrante di noi. Arrivando anche all’estremo, con l’impianto di tecnologie nel corpo umano.

human augmentation
Photo by Compare Fibre on Unsplash

Le tecnologie di “umanità aumentata” sono composte da tutte quelle invenzioni che aiutano l’essere umano a migliorare la qualità della vita, a potenziare le proprie capacità e facoltà percettive, motorie e cognitive umane, tramite l’intelligenza artificiale e le nuove scoperte in ambito scientifico e hi tech.

Esempi di umanità aumentata

Se ci pensi la Human Augmentation è già ampiamente presente nella nostra società. Lo è quando una persona ha un incidente ed è costretta a usare protesi bioniche per camminare o per correre. In questo caso si parla di umanità aumentata per motivi di salute e di comprovata necessità. Diverso è il caso di chi sceglie di migliorare il proprio corpo tramite la tecnologia non avendo alcuna motivazione se non quella di potenziare e migliorare le proprie prestazioni (come l’inserimento di chip di identificazione a radiofrequenza (Rfid) nel proprio corpo).

I chip sottopelle (quelli reali, non quelli che Bill Gates inietterebbe tramite i vaccini anti Covid, l’ennesima bufala legata alla salute) sono già ampiamente utilizzati. Lo sapevi che molti svedesi li hanno per pagare il biglietto dei mezzi pubblici?

tecnologia e umanità
Photo by Barbara Zandoval on Unsplash

Siamo pronti per la Human augmentation?

Una recente indagine condotta da Kaspersky ha svelato che a quanto pare gli italiani sono pronti a vivere in un mondo in cui la tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite e nel nostro quotidiano. Mentre non tutti gli europei sarebbero dello stesso parere.
Il sondaggio è stato realizzato coinvolgendo 6.500 persone di 6 Paesi europei. Il 42% degli italiani pensa che le persone dovrebbero essere libere di usare la tecnologia per migliorare il proprio corpo (contro il 46,5% degli europei). Mentre poco più della metà degli intervistati (il 52% contro il 49% degli europei) è ottimista pensando a un futuro con i cyborg grandi protagonisti del nostro mondo (il 40% degli uomini contro il 33% delle donne).

Solo il 12% degli italiani e degli europei sarebbe contrario al potenziamento delle persone perché potrebbe creare disequilibrio. Il 36% degli italiani ha paura che si possano creare disuguaglianze sociali e conflitti (in Europa il 39%). Quali sarebbero i potenziamenti più accettati dagli italiani? Il 39% ha scelto il braccio bionico, il 36% la gamba bionica mentre il 26% il microchip nel dito. Meno apprezzato sarebbe il microchip nel cervello. I cittadini del Regno Unito, infine, sembrano i più propensi a sfruttare ogni soluzione possibile, immaginabile e applicabile nel campo della salute.