Il futuro della Terra dipende (anche) dallo spazio che ci circonda. Ne sono convinti gli esperti che propongono progetti adatti a comprendere meglio il nostro pianeta, aiutarlo e salvarlo, spesso proprio da quei comportamenti umani che lo stanno portando lentamente e inesorabilmente al collasso. Studiare la Terra dallo spazio potrebbe essere la chiave di svolta. E le partnership tra enti del settore ne sono la conferma.
Salvare la Terra dallo spazio con l’aiuto della tecnologia
Leonardo, Telespazio (joint venture Leonardo 67%, Thales 33%) ed e-Geos (joint venture Telespazio 80%, Agenzia Spaziale Italiana 20%), insieme al centro di ricerca dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, dedicato alla tecnologia, hanno stretto recentemente un accordo per mandare avanti progetti volti a osservare la Terra direttamente dall’universo. E per farlo si sfrutteranno tecnologie all’avanguardia come super computer, intelligenza artificiale, reti neuromorfiche, il calcolo ad alte prestazioni (HPC), il quantum computing, i big data, il machine learning.
L’ESA Φ-lab e lo Space Technologies Leonardo Lab, con la rete dei Leonardo Labs uniscono le loro forze, la loro esperienza, le loro menti più brillanti per dar vita a progetti utili a studiare la Terra dallo spazio. Per comprenderla meglio e aiutarla, visti i danni già lasciati dalle attività umane sconsiderate compiute finora.
Il futuro della Terra è indissolubilmente legato allo spazio
Luigi Pasquali, coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e AD di Telespazio, spiega:
Il futuro della Terra è sempre più legato allo Spazio. Rafforzare la capacità di analizzare, elaborare e valorizzare i dati provenienti dai satelliti di osservazione è fondamentale per la sostenibilità ambientale, per il miglioramento della vita sul nostro Pianeta e per la sua protezione, oltre a offrire importanti opportunità nell’ambito della Space Economy.
Simonetta Cheli, direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, aggiunge:
L’obiettivo finale è potenziare la componente di innovazione di questo settore, per rafforzare la competitività dell’Europa a livello mondiale, sia dal punto di vista scientifico che commerciale.
Tecnologie “spaziali” al servizio del pianeta
Tanti i progetti altamente tecnologici già in essere per una collaborazione che si prefigura fruttuosa e interessante. Come ad esempio quelli basati sulle reti neuromorfiche, architetture di intelligenza artificiale in grado di imitare il cervello umano e le reti neurali. Così da migliorare la qualità e la velocità dell’elaborazione di dati e informazioni.
Leonardo, poi, sfrutterà la struttura di ricerca “Space Technologies” Leonardo Lab di Roma e tutto il network dei Leonardo Labs. Che insieme al Phi-lab di Esa aiuterà ad ottimizzare l’uso dei dati spaziali per osservare la terra. La missione di Phi-Lab è proprio quella di capire come s i possono superare i confini che attualmente esistono nell’osservazione del nostro pianeta.
A disposizione ci sarà anche Davinci-1, l’HPC di Leonardo, per migliorare i metodi innovativi di osservazione della Terra. Stiamo parlando di uno dei primi 100 super computer al mondo per prestazioni e potenza di calcolo.