I dati sulla povertà educativa in Italia dovrebbero preoccuparci. Nel nostro paese sono pochissimi i bambini e i ragazzi che sono lettori abituali. Nel tempo libero preferiscono fare altro: gli amanti dei libri rimangono delle rarità e sono soprattutto i figli di lettori, che seguono l’esempio dei genitori. Se questi non leggono, nemmeno i loro figli lo fanno, con rari casi eccezionali.
Per uscire da una condizione diversa da Regione a Regione, non uniforme sul territorio nazionale, la rete delle biblioteche potrebbe essere un ancora di salvezza, una struttura alla quale appellarsi per riuscire a rendere questi dati meno pesanti da leggere anno dopo anno.
Povertà educativa in Italia, quanti sono i piccoli lettori nel nostro paese
A darci un quadro sulle abitudini di lettura di bambini e ragazzi è il report “Produzione e lettura di libri in Italia“, con dati relativi al 2021. Il 40,8% delle persone con 6 anni o più ha letto in un anno almeno un libro, per motivi non scolastici o professionali. Il valore è praticamente stabile rispetto al 2020, con un lieve calo (41,4%). Dal 2000 l’andamento è stato in crescita (38,6%) fino al 2010 (46,8%), per poi scendere di nuovo ai livelli precedenti nel 2016 (40,6%) e rimanendo stabile nel 2019. Nel 2020, complice la pandemia, i lettori sono leggermente aumentati e sono rimasti stabili anche nel 2021.
I giovanissimi sono i lettori più assidui. Tra gli 11 e i 14 anni il 54,7% ha letto almeno un libro in un anno. Sono più le ragazze: nel 2021 le lettrici sono state il 45,7%, contro il 35,8% dei lettori. Un divario costante, che ci accompagna dal 1988 in poi, con un aumento sempre maggiore di lettrici rispetto ai lettori. Le amanti dei libri sono le ragazze con età compresa tra gli 11 e i 24 anni (il 60% ha letto almeno un libro nell’anno), con un picco tra i 18 e i 19 anni (62,6%). Dopo i 65 anni, invece, la quota di lettrici scende sotto la media nazionale.
A incidere sulle abitudini di lettura sono sia il livello di istruzione, sia il luogo dove si abita.
Legge, infatti, libri il 71,5% di chi ha una laurea (75,0% nel 2015), il 46,8% di chi ha un diploma e il 26,3% di chi, invece, si è fermato alla licenza elementare.
L’abitudine a leggere è più diffusa nelle regioni del Centro-Nord. Il 48% delle persone residenti nel Nord-Ovest ha letto almeno un libro in un anno, il 46,3% di quelle del Nord-Est e il 44,4% di chi vive al Centro. Se ci spostiamo, invece, nelle regioni del Sud, qui la quota di lettori è pari al 29,5%, mentre nelle Isole ci sono un po’ di differenze, con una percentuale del 27,4% in S