La cultura al servizio della pace. Un libraio di Rovereto ha deciso di lanciare una bellissima iniziativa, per leggere il libro Apeirogon, che narra l’amicizia tra un palestinese e un israeliano. In questo momento storico in cui il Medioriente è scosso dall’ennesimo conflitto tra le due popolazioni, un modo per far riflettere e sperare in un mondo senza guerre e violenze.
Da quando questo libraio ha iniziato a raccontare la sua idea, tantissime altre librerie italiane hanno deciso di accogliere il suo appello. Una lettura corale di un bellissimo libro da leggere, che narra di una storia vera, quella di un’amicizia tra un palestinese e un israeliano che oggi ci sembra più che mai impossibile, ma che è una realtà concreta che ci fa sperare in un futuro senza conflitti.
Il libro Apeirogon parla dell’amicizia tra un palestinese e un israeliano
Colum McCann è stato il vincitore della 18esima edizione del Premio Tiziano Terzani con il libro Apeirogon. Questo è il racconto della storia vera di un’amicizia molto particolare e decisamente inaspettata. Protagonisti due padri, che hanno perso le loro figlie a causa della guerra tra i loro Paesi. Uno è palestinese, l’altro è israeliano. Entrambi hanno affrontato lo stesso dolore e la stessa sofferenza, a causa del medesimo folle motivo. Sono riusciti, però, a unire le loro forze per diventare degli attivisti per la pace. Affinché nessun altro genitore debba attraversare tutto quello che hanno dovuto passare loro.
Bassam Aramin, infatti, è un uomo palestinese. Mentre Rami Elhanan è un uomo israeliano. Le loro figlie, Abir e Samadar, hanno perso la vita a causa della crescente violenza che in Terra Santa sembra non avere tregua. Soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca estera che purtroppo leggiamo quotidianamente sui giornali.
Dopo la morte delle figlie, il mondo dei due uomini cambia per sempre. Abir aveva solo 10 anni quando un proiettile di gomma l’ha raggiunta. Mentre Smadar aveva solo 13 anni, quando è rimasta vittima di un attacco suicida. I due padri vengono a sapere delle rispettive tragedie, decidono di conoscersi e diventano amici, essendo legati da un affetto profondo. Da quel dolore nasce la volontà di lottare con tutte le loro forze per la pace. L’autore, nel libro che porta il nome di un poligono dal numero di lati infiniti, racconta al mondo intero una storia d’amicizia unica nel suo genere. Un romanzo da leggere soprattutto in questo particolare momento storico, in cui la guerra è tornata a far sentire la sua voce anche in Terra Santa.
L’iniziativa di un libraio di Rovereto per parlare di pace
Giorgio Gizzi è il libraio della libreria Arcadia di Rovereto. Dopo lo scoppio della guerra in Terra Santa, ha deciso di scrivere una lettera ai colleghi di tutto il paese. Una lettera in cui faceva riferimento proprio al libro di Colum McCann. «Ho pensato in questi giorni ai tanti Bassam e Rami di Israele e della Palestina. E vorrei non si sentissero soli. Nel Kohélet o Quohelet o Ecclesiaste si legge che c’è un momento per gettare pietre e uno per deporle, un momento giusto per abbracciare e uno per sciogliersi nell’abbraccio. Uno per cercarsi e uno per perdersi. E spesso quei momenti sono lo stesso momento, solo che non lo capiamo mai quando li viviamo. Credo che questo sia uno di quei momenti».
Giorgio Gizzi ha scritto agli altri librai per un’iniziativa in cui la cultura e i libri si fanno promotori di pace. «Potremmo fare una piccola buona cosa leggendo tutti insieme, ognuno come vuole e come sa, ognuno servendosi delle sue sole forze o del contributo degli ospiti che vorrà invitare, nelle nostre librerie, il romanzo di Colum McCann. Ci uniremo idealmente per fare memoria, noi che rispecchiamo e creiamo le nostre comunità di lettrici e lettori».