Se qualcuno venisse da te a chiederti cos’è l’inclusività, tu come riusciresti a spiegare questo concetto che, all’apparenza, può sembrare assolutamente banale, ma che in realtà potrebbe rivelare qualche insidia? Di sicuro una persona adulta inizierebbe un discorso articolato fatto di paroloni e giri di termini.
Se, invece, dovessi porre la stessa domanda a un bambino, lui ti risponderebbe con semplicità. Magari con un disegno che in pochi istanti ti spiega il significato di inclusività. Come è successo per un’opera d’arte che svela alla perfezione cos’è e cosa dovrebbe essere l’inclusività.
Significato di inclusività sul vocabolario Treccani
“Sfogliando” la versione online del vocabolario Treccani, alla voce “inclusività” ecco qual è la spiegazione che possiamo leggere.
“Termine con cui si designano in senso generale orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze attraverso una revisione critica delle categorie convenzionali che regolano l’accesso a diritti e opportunità, contrastando le discriminazioni e l’intolleranza prodotte da giudizi, pregiudizi, razzismi e stereotipi“.
La Treccani ci spinge a riflettere che inclusività e integrazione non sono la stessa cosa: “Diversamente dall’integrazione, il cui focus primario è costituito dall’individuo in quanto segmento di una totalità organica distintamente delimitata, l’inclusività postula la costruzione di contesti resi sensibili alle diversità, al cui interno l’azione sociale assicuri a ciascun soggetto eguaglianza di dignità, potere e rappresentanza, nel pieno rispetto di orientamenti, competenze e attitudini individuali“.
Un concetto che per molti potrebbe essere difficile da comprendere. Ma che è facile capire nei disegni dei bambini. E in un’opera d’arte che anche tu puoi ammirare e condividere.
Cos’è l’inclusività per i bambini
Fino al 2 ottobre puoi “toccare con mano” il concetto di inclusività per i bambini a Monza, in occasione del Kernel Festival. Lo puoi vedere in una grande scatola magica che illumina ogni giorno il centro storico di Monza, in piazza Roma, vicino all’Arengario.
L’opera d’arte partecipata è un’installazione di luce realizzata dai bambini delle scuole Baby e Junior College di Monza e Seregno. I visitatori saranno accompagnati con mano a scoprire la fantasia dei bambini della scuola di formazione bilingue, che hanno lavorato insieme agli artisti di AreaOdeon, associazione culturale che dal 2005 promuove l’arte come veicolo di coinvolgimento e partecipazione del pubblico e di valorizzazione e riappropriazione del territorio.
Per l’11esima edizione della kermesse, un bellissimo regalo alla cittadinanza. Eva Balducchi, General Manager di Baby College Junior College e Middle College, è orgogliosa del risultato ottenuto:
«Sono particolarmente orgogliosa di questa nuova sfida che ha visto coinvolti ben 370 bambini. Gli alunni delle sedi di Baby e Junior College di Monza e Seregno hanno dato vita ad un’emozionante mostra di autoritratti luminosi, creati e colorati nel corso di laboratori specifici di cui sono stati protagonisti indiscussi».
Un’opera d’arte per educare i bambini al valore dell’unicità
Ogni lato della scatola raffigura tre disegni, suddivisi in tre fasce che corrispondono al volto, al busto e alle gambe dei bambini. Tramite un sistema programmato, le tre fasce ruoteranno di continuo, in un girotondo creativo che permette ai bambini di vedere i ritratti fatti mescolarsi insieme e intrecciarsi.
Un progetto artistico e culturale di alto valore emozionale e simbolico, per parlare di contaminazione sociale, inclusività, accoglienza, unicità, collaborazione. Per non avere più paura delle differenze.