Il 18 maggio 2020 è una data che segna un nuovo inizio. Si entra nel vivo della Fase 2, con tante riaperture che tutti gli italiani aspettavano con ansia.
Riaprono parrucchieri, barbieri, centri estetici. Ma anche bar, ristoranti, strutture ricettive. Per ridare slancio a quel turismo che è rimasto in stand by causa Covid-19.
Ma come vivremo queste riaperture e questo “ritorno alla normalità”?
Se fino a oggi abbiamo visto solo soluzioni in plastica e plexiglass per consentire il distanziamento sociale in luoghi pubblici al chiuso e all’aperto, sappiate che le soluzioni green non mancano. E spesso sono frutto di quella creatività italiana che ci permette di rispondere con resilienza e genialità anche alle situazioni più complicate.
I separatori in plastica e plexiglass che ci hanno fatto inorridire.
L’ipotesi di un’estate al mare in box di plexiglass ha fatto storcere il naso a tutti gli italiani. Ed era inevitabile. Com’è possibile concepire una giornata al mare, in spiaggia, all’aria aperta, chiusi tra quattro mura di plastica?
L’idea è venuta all’azienda modenese Nuova Neon Group 2, che ha pensato all’estate degli italiani e degli stranieri all’interno di cubicoli di alluminio e plexiglass, delle dimensioni di 4,5 metri per lato e alti 2 metri. Cubicoli chiusi anche da una porta, dove all’interno posizionare due sdraio e un ombrellone.
Una vera e propria sauna sotto il sole cocente, che ha incontrato le proteste non solo dei cittadini, ma anche dei bagnini.
Per favore non diciamo sciocchezze! L’idea dei gabbiotti in plexiglass in spiaggia, per proteggersi dal contagio Covid-19, na ha alcun senso, è davvero pessima!
In caso di mareggiata, temporale o vento forte sappiamo già dove andrà a finire tutta quella plastica pic.twitter.com/dy6oTJaP0I
— Plastic Free (@plasticfreeit) April 14, 2020
E come non ricordare le immagini di coppie al ristorante, separate da pareti di plexiglass?
Anche Carlo Cracco contrario a una soluzione che sì garantisce il distanziamento sociale, ma annulla la socialità che è alla base delle uscite fuori al ristorante o al bar tra parenti e amici. Il famoso chef piuttosto è disposto a chiudere. E dello stesso pensiero sono molti ristoratori italiani.
Soluzioni non vivibili per chi vuole svagarsi per qualche ora, al mare o al ristorante. Ma anche non sostenibili dal punto di vista ambientale. Post emergenza, che fine faranno tutto quel plexiglass e tutta quella plastica?