Studenti e università alla riscoperta del vero spirito natalizio: il progetto Bab_BO arriva in città

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Patrizia Chimera
Patrizia Chimera
Giornalista pubblicista di attualità e lifestyle. Spirito zen, curiosità innata, ama sempre mettere tutto in discussione
Tempo di lettura stimato: 3 minuti

I giovani di oggi non hanno più valori.
Pensano solo all’apparenza e non alla sostanza.
Non sanno qual è il vero spirito del Natale. Per loro è solo regali e vacanze da scuola.
Sono egoisti.

Quante volte hai sentito queste frasi? Magari le hai pronunciate anche tu.
Da Bologna, però, ci arriva una bellissima storia. E protagoniste sono delle giovani studentesse universitarie di UNIBO. Che hanno messo in piedi un progetto da 110 e Lode.

Vero spirito natalizio
Photo by freestocks.org on Unsplash

Riscoprire il vero spirito natalizio.

Charles Dickens ci ha provato in mille modi a spiegare qual è il vero spirito natalizio. Il Canto di Natale è un inno ai buoni sentimenti. E anche la Disney lo ha ribadito a più riprese, in quello che è un romanzo (e anche una serie di film e cartoni animati) tipici del periodo delle feste di fine anno.
Il consumismo ha tentato di rovinare tutto. Come sempre. Ma c’è ancora chi crede che fare la differenza (e non solo a Natale) è fondamentale.

E a insegnarcelo oggi è un gruppo di ragazze universitarie che studia a Bologna. E che proprio nella città emiliana, a ridosso delle feste di fine anno, ha dato vita a un progetto lodevole.
Che rende onore a una generazione spesso bistrattata, ignorata, trattata con sufficienza e scarsa considerazione. Se non presa a male parole dai soliti haters, come nel caso dei ragazzi di Fridays for future.

Tutto è nato da un progetto universitario di marketing sociale.
Il marketing sociale, secondo la definizione di Philip Kotler, guru del management e pioniere in questo campo, è l’uso di strategie e tecniche del marketing per influenzare un target a modificare, abbandonare o accettare un comportamento. Il fine ultimo è ottenere benefici per il singolo e per la collettività.
Quale miglior periodo se non quello natalizio per avviare un’attività che potesse in qualche modo spingere al cambiamento per aiutare chi ha più bisogno?

Babbo Natale
Photo by Mike Arney on Unsplash

Bab_BO arriva in città.

Marta Lucci, studentessa che fa parte del gruppo che ha aderito al progetto (insieme a Lucrezia Cardone, Sara Pontelli, Livia Martino, Silvia Gobitti, Alessia Frassine), ci racconta di “Bab_BO arriva in città“, iniziativa del corso di Laurea magistrale in Comunicazione pubblica e d’impresa – COMPASS, realizzata in collaborazione con UNIBO e Antoniano Onlus.
Insieme al loro professore, Giuseppe Fattori, hanno dato vita a qualcosa di molto più di un semplice “compito scolastico”.

“Come studenti universitari stiamo facendo un progetto di marketing sociale. La richiesta era fare qualcosa per attuare un cambiamento in città. Abbiamo iniziato contattando diverse associazioni per trovare dei partner. E alla fine ci hanno risposto i volontari dell’Associazione Antoniano Onlus, che si occupa di aiutare le famiglie in difficoltà. Loro hanno una serie di nominativi di famiglie italiane e di rifugiati politici a cui danno sostegno.

Grazie allo spazio che ci ha messo a disposizione il Mercato ritrovato di Bologna abbiamo sponsorizzato una raccolta di beni, tra cui giocattoli, libri e abiti usati in buone condizioni, che poi andiamo a impacchettare insieme ai bambini che vengono a portarci i giocattoli e che abbiamo già donato in parte il 10 dicembre, in occasione della Festa di Natale per i Rifugiati politici. E poi in seguito andremo a consegnare i regali anche alla cena di Natale della mensa dell’associazione, di cui però non conosciamo ancora la data”.

Merry Christmas
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Il progetto di solidarietà arriva nelle scuole.

Dalla “strada” il progetto è arrivato anche nelle scuole bolognesi.
“Lavoriamo con i bambini delle elementari. Scopo dei nostri interventi è spiegare ai più piccoli cos’è la solidarietà. E raccontare loro che a Natale ci sono dei bambini che, al contrario di loro, non avranno regali sotto l’albero e non riceverebbero giocattoli. Chiediamo agli alunni che incontriamo di aiutarci e fare la loro parte, donando un loro giocattolo, qualcosa a cui magari tengono, per fare la felicità di un altro bambino”.

Il progetto, sia al Mercato Ritrovato di Bologna sia nelle scuole, ha ottenuto un grande successo.