Tempo di lettura stimato: 3 minutiQualcosa sta cambiando. L’Accademia Svedese ha deciso di assegnare il Premio Nobel per l’Economia 2019 a tre studiosi impegnati ogni giorno nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali. Segno che sì, qualcosa sta cambiando.
Premio Nobel per l’Economia 2019.
Forse non tutti sanno che Premio per l’Economia non era stato pensato da Alfred Nobel. È stato aggiunto nel 1968, dopo una donazione della banca centrale svedese alla Fondazione Nobel. E infatti il premio, in realtà, si chiama Premio della Banca di Svezia per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel.
L’edizione 2019 del Premio Nobel per l’Economia è stato assegnato agli economisti Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer, premiati per il loro approccio sperimentale alla lotta contro la povertà nel mondo.
Chi sono Esther Duflo, Abhijit Banerjee e Michael Kremer
Abhijit Banerjee, di origine indiana, Esther Duflo, francese, e Michael Kremer, americano, secondo quanto spiegato dai responsabili della Royal Swedish Academy of Science, sono stati in grado di introdurre nuovi approcci per avere risposte affidabili per combattere povertà e disuguaglianze sociali. La loro ricerca, continuano dalla Reale Accademia Svedese, è riuscita a migliorare “la nostra abilità di lottare la povertà globale. In soli due decenni, il loro nuovo approccio ha trasformato l’economia dello sviluppo, che è diventato ora un fiorente campo di ricerca“.
I tre ricercatori da anni lavorano anche sul campo, con ricerche in India e in alcuni paesi africani, per trovare modi per combattere povertà e disuguaglianze. Con i loro studi sono stati in grado di valutare quali investimenti possano essere utili a migliorare la vita delle fasce più povere della popolazione.
Tre studiosi giovani (nessuno arriva a 60 anni) che sperano che il loro esempio possa essere fonte di ispirazione. In particolare Esther Duflo è onorata di essere la seconda donna nella storia ad aver vinto questo premio. Prima di lei il riconoscimento era andato nel 2009 a Elinor Ostrom per la sua ricerca sulla analisi della governance, in particolare delle risorse comuni.
Premio Nobel per l’Economia 2019 e Agenda 2030
L’assegnazione di un premio tanto prestigioso come il Nobel per l’Economia a tre studiosi che da anni lottano contro la povertà fa sperare in un cambiamento di rotta globale. Nell’ottica dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Povertà nel mondo: obiettivo 1 Agenda 2030
Il primo obiettivo dell’Agenda 2030, infatti, è proprio quello che si pone come missione quella di porre fine a ogni forma di povertà nel mondo.
Oggi 863 milioni di persone vivono in povertà estrema. 1 persona su 5 nelle aree in via di sviluppo vive con meno di 1,25 dollari al giorno (in particolare nell’Asia meridionale e nell’Africa subsahariana). Nel 2014 ogni giorno 42mila persone hanno dovuto lasciare la propria casa per cercare protezione in altri paesi a causa della guerra. E i dati, purtroppo, non accennano a diminuire.
Il primo obiettivo dell’Agenda 2030 si pone traguardi fondamentali, che si possono raggiungere con il contributo di studiosi come i tre vincitori del Premio Nobel: sradicare entro il 2030 la povertà estrema nel mondo e ridurre della metà la quota di persone che vivono in altre forme di povertà, ma anche fornire sistemi di protezione sociale e misure di sicurezza in ogni stato, garantire uguale accesso a risorse economiche e servizi di base, rinforzare la resilienza dei poveri, garantire, anche attraverso la cooperazione allo sviluppo, la mobilitazione delle risorse e creare solidi sistemi di politiche a livello nazionale e internazionale.
Disuguaglianze sociali: obiettivo 10 Agenda 2030
E nell’Agenda 2030 si parla anche di disuguaglianze sociali, all’obiettivo 10, che si pone come missione quella di ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni.
La disparità di reddito è aumentata dell’11% nei paesi in via di sviluppo, dove più del 75% della popolazione vive in società in cui non è distribuito in maniera omogenea. Situazioni che causano ineguaglianze, frenano la crescita economica, aumentano la povertà.
I traguardi che si pone l’Onu entro il 2030 sono quelli di raggiungere e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione negli strati più bassi della società a un tasso superiore rispetto alla media nazionale, promuovere inclusione sociale, economica e politica di tutti, assicurare pari opportunità e uguaglianza, migliorare la rappresentanza per dare voce a livello globale ai paesi in via di sviluppo.
Obiettivi che anche i vincitori del Premio Nobel per l’Economia 2019 hanno studiato e continuano a studiare per creare le basi per un mondo più giusto per tutti.