Se venissero piantati 3 trilioni di alberi cancelleremmo via 10 anni di emissioni nocive nell’aria.
Quanti alberi ci sono del mondo? Non abbastanza.
Studiamo dalle scuole elementari che gli alberi danno ossigeno, assorbono anidride carbonica, sono fonte vitale per ogni essere vivente su questa terra.
Continuano a ricordarcelo ogni venerdì Greta Thunberg e tanti ragazzi come lei scioperano in piazza nei Fridays for Future contro i cambiamenti climatici. La soluzione è semplice, in fin dei conti.
Senza acqua e senza alberi la Terra sarebbe un pianeta privo di vita.
Dovremmo averlo capito e compreso. Eppure oggi proprio questi due elementi essenziali vengono sfruttati, sprecati, abbattuti, eliminati.
Pianta più alberi, per combattere le emissioni di CO2
Uno studio dell’Università del Maryland, apparso su Nature, ha rivelato che dal 1982 al 2016 c’è stato un aumento del 7,1% della superficie mondiale coperta da vegetazione. 2,24 milioni di km quadrati è lo spazio occupato dai nuovi alberi.
Se ci sono zone che hanno guadagnato più alberi, altre ne hanno perse. Come le aree tropicali: le foreste umide hanno perso 373mila km quadrati, le foreste pluviali 332mila, le foreste secche 184mila.
La FAO aveva, invece, detto che tra il 1990 e il 2015 avevamo perso molte foreste. Lo studio però si riferisce alla copertura di alberi, considerando nell’insieme anche le piantagioni di olio di palma e alberi da legna, che l’agenzia alimentare dell’Onu annovera nel fenomeno della deforestazione.
Un’analisi diversa, che quindi non ci fornisce un quadro chiaro della situazione.
Un recente studio pubblicato su Plos One, condotto dall’Università di Rio de Janeiro, ci dice che se la deforestazione della foresta Amazzonica in Brasile continuerà con questi ritmi, entro il 2050 la temperatura locale potrebbe aumentare di 1,45 °C. Tra agosto 2017 e luglio 2018 la deforestazione è aumentata del 13,7% rispetto all’anno precedente, con 7.900 chilometri quadrati di foresta abbattuti per far spazio a colture agricole i cui prodotti saranno esportati. E il presidente del Brasile Bolsonaro si è detto favorevole a questo scempio. Gli incendi dell’estate 2019 in Amazzonia sono ancora sotto gli occhi di tutti.
Calcolare effettivamente quante foreste e quanti alberi ci sono sulla terra è importante.
Anche se difficile come dimostrano i dati sopra evidenziati. Sia per avere un censimento della biodiversità. Sia perché le foreste potrebbero aiutarci a combattere il cambiamento climatico in corso, per il quale ci rimane poco tempo a disposizione prima che sia troppo tardi per correre ai ripari.
Si è sempre detto che ormai indietro non si torna più. Che il danno è stato fatto. E che quello che si può fare è arginare per non peggiorare ulteriormente le cose. Per rallentare i disastri climatici dei quali siamo testimoni ogni giorno.
Eppure gli scienziati affermano che forse una soluzione per abbattere le emissioni di CO2 immesse nell’aria dall’uomo potrebbe esserci. Gli esperti sottolineano che nel mondo c’è spazio ancora per 1,2 trilioni di alberi. Thomas Crowther, ecologista, sostiene che se questo obiettivo venisse raggiunto, potremmo affrontare il cambiamento climatico in modo efficace. In maniera ancora più incisiva rispetto ad altre soluzioni come le energie alternative o le diete vegetariane. Con 3 trilioni di alberi, secondo l’esperto, cancelleremmo via 10 anni di emissioni nocive nell’aria.
Come abbiamo fatto a non pensare prima agli alberi?
Un po’ una scoperta dell’acqua calda, in fin dei conti. Ma quello che l’ecologista ci sta fornendo è un dato ben preciso, da tenere in considerazione.
L’Onu l’ha già fatto, modificando il suo progetto Billion Tree Campaign, in Trillion Tree Campaign, per sostenere e promuovere progetti volti a riportare alberi sulla Terra. “Il rimboschimento globale potrebbe catturare il 25% delle emissioni annue globali di carbonio e riportare benessere e ricchezze nei paesi in via di sviluppo“.
Progetti ai quali possono aderire tutti. Ed effettivamente di iniziative di questo tipo, per fortuna, ne esistono. Basta conoscerle, per fare la differenza.
Treesister, ad esempio, è una rete globale di donne che mensilmente donano fondi per ripristinare le foreste tropicali. L’obiettivo è ambizioso: aiutare il rimboschimento dei tropici entro 10 anni. Nel 2016 hanno aderito al progetto 2300 donne che hanno donato ogni mese fondi che hanno permesso di piantare 1 milione di allberi.
La SIA (Società Italiana di Arboricoltura Onlus) permette di adottare alberi sul suo sito. Oltre che organizzare giornate informative e campagne di sensibilizzazione.
Treedom è una realtà che esiste da tempo. Si pianta un albero con un click e si segue online la sua crescita. Un’idea regalo sostenibile, ecologica e originale che ha già conquistato molti utenti. Vengono coinvolti contadini in 11 paesi del mondo. Nel momento in cui scrivo sono stati piantati 571.843 alberi, che hanno “catturato” 193.872.120 chilogrammi di CO2.
Anche in Italia sono molte le possibilità di adottare alberi (oppure orti), pagando una quota annuale e ricevendo in cambio non solo foto della propria pianta che cresce, ma anche i suoi frutti. L’azienda Arance Chimera bio consente di “adottare a distanza” un arancio.