Emergenza climatica, WWF: servono prevenzione e cura del territorio

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Patrizia Chimera
Patrizia Chimera
Giornalista pubblicista di attualità e lifestyle. Spirito zen, curiosità innata, ama sempre mettere tutto in discussione
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emergenza climatica
Foto di Hermann Traub da Pixabay

L’emergenza climatica sta causando molti danni in ogni angolo del pianeta. Anche il nostro paese è uno dei più colpiti, con eventi atmosferici di portata enorme, che provocano distruzione, problemi e purtroppo anche morte. Talvolta la colpa è da individuarsi anche nella scarsa prevenzione e in una manutenzione fantasma, oltre che in investimenti inesistenti per cercare di mettere in sicurezza il nostro territorio.

A parlare di quello che si dovrebbe fare e non si fa è il WWF, che sottolinea come serva una politica di adattamento strutturata e un piano di investimenti a lungo termine. Perché l’unica strada per affrontare l’emergenza climatica è quella della prevenzione e della cura del territorio.

Alluvione in Emilia Romagna, una situazione devastante

L’alluvione che ha colpito a maggio l’Emilia Romagna è atroce e devastante. Ci sono morti, feriti, dispersi, sfollati, senza contare i danni alle case, alle attività commerciali, alle aziende, alle città investite da un’onda d’acqua e di fango che ha travolto ogni cosa. La macchina dei soccorsi e del volontariato, così come della solidarietà di semplici cittadini che si sono rimboccati le maniche, è subito partita. Ma non si parla mai di prevenzione, di investimenti, di strategie a lungo termine per cercare di arginare i danni di quella che è una vera e propria crisi climatica in atto sul pianeta.

Quello che è accaduto negli ultimi giorni in Emilia Romagna, così come quello che è accaduto a settembre nelle Marche, dovrebbe far riflettere ancora di più e spingere le istituzioni a creare una seria politica di adattamento al cambiamento climatico, che parte da una corretta manutenzione del territorio, come sottolineato dal WWF in un comunicato stampa. Anche perché gli scienziati ci avvisano ormai da tempo. Fenomeni atmosferici come quello che ha interessato l’Emilia Romagna non solo saranno la normalità, ma saranno sempre più intensi. Viviamo in un territorio troppo fragile: non è solo il rischio sismico che ci deve preoccupare, ma anche quello idrogeologico. Noi non siamo preparati ad affrontare questo rischio che sta aumentando in maniera esponenziale e preoccupante.

160 miliardi di euro per riparare i danni di alluvioni e frane

Pochi gli investimenti per curare il territorio italiano, tanti i soldi spesi per riparare i danni di alluvioni e frane: dal dopoguerra ad oggi l’Italia avrebbe speso più di 160 miliardi di euro. Eppure ci sono ancora 41.000 chilometri quadrati di aree a pericolosità idraulica e a rischio alluvioni (un territorio grande come l’Emilia Romagna e l’Umbria se messe insieme). Quali sono le Regioni più a rischio? Al primo posto c’è proprio la Regione che al momento non conta solo i danni economici, ma anche le vittime, i dispersi e gli sfollati.

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Foto de Chris Gallagher en Unsplash

L’Italia affronta la crisi un commissario alla volta

Secondo quanto riportato dal WWF, Stato, Regioni e Comuni fanno ben poco per proteggere il territorio. Anzi, il consumo del suolo peggiora di anno